Consigli di lettura dall’Istituto – Giovanni Maria Riccio
L’estate è tempo di ombrelloni, lettini e libri. Ho chiesto agli amici dell’Istituto di consigliare alcuni libri, ripartiti per aree tematiche. Personalmente, sono molto curioso delle letture altrui, soprattutto le letture delle persone che stimo. Ma in genere, quando bazzico i social network, leggo sempre con interesse i post in cui qualche utente chiede consigli, perché, si sa, gli incontri casuali sono spesso i più appaganti: vale un po’ per tutto e anche per la lettura.
Ho chiesto questa piccola cortesia a personalità molto differenti, con esperienze professionali e umane differenti: quindi non vi aspettate solo giuristi, guru della tecnologia e così via discorrendo. I confini della cultura sono ampi e, forse più spesso di quanto siamo soliti fare, dovremmo imbatterci in libri distanti dai nostri interessi quotidiani.
Provo a iniziare io, che sono un lettore disordinato, disorganizzato e discontinuo, limitandomi (salvo nel primo consiglio) a libri letti nell’ultimo anno.
Il libro che tutti dovrebbero leggere
Il primo consiglio è piuttosto scontato. Un classico, letto da giovane e che, prima o poi, dovrò rileggere: “Delitto e castigo” di Dostoevskij.
Un libro sull’innovazione
Ho trovato interessante, pur non condividendolo in ogni punto, “Dominio. La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi” di Marco d’Eramo. È un libro sulla vittoria del neoliberismo, critico ed estremamente stimolante.
Un libro per capire di più il mondo
Non l’ho ancora terminato, ma mi sta piacendo molto “Sovietistan”, scritto da una giornalista norvegese, parla degli Stati ex sovietici dell’Asia centrale. Un mondo, almeno per me, sconosciuto, ma molto affascinante.
Una biografia
Le biografie mi piacciono perché mi incuriosiscono i processi e i bivi della vita che conducono le persone verso il successo (qualsiasi cosa questa parola significhi). Le ultime che ho letto non mi sento di consigliarle, per cui suggerisco la biografia di Keith Richards, edita in Italia da Feltrinelli, perché, a mio avviso, spiega che, per riuscire in qualcosa, bisogna essere ossessionati da questo qualcosa.
Una scoperta dell’ultimo anno
Il 2020 è stato il quarantesimo anniversario del terremoto dell’Irpinia. Ho letto “Paesaggio con rovine” di Generoso Picone, giornalista avellinese. Un libro che parla del terremoto, ma che, universalmente, riassume i disagi del Sud Italia.
Giovanni Maria Riccio, Presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione