La vulnerabilità del consumatore energetico
di TOMMASO SICA
La transizione energetica verso modelli di produzione e consumo basati su fonti rinnovabili ha inciso
profondamente sulla fisionomia giuridica del consumatore di energia, rendendo sempre più urgente una
riflessione critica sul concetto di “vulnerabilità” in tale contesto.
Difatti, a fronte dell’obsolescenza della tradizionale definizione di consumatore come soggetto debole,
passivo e meramente ricettore di beni e servizi, si assiste oggi all’emergere di nuove figure ibride —
prosumer e comunità energetiche — che sfidano le categorie classiche del diritto privato.
Tale apparente empowerment del consumatore, favorito dalle direttive europee contenute nel pacchetto
“Clean Energy for All Europeans”, in particolare con l’enfasi posta sul prosumer e sulla creazione di
comunità energetiche, cela in realtà nuove forme di vulnerabilità.
Segnatamente, la nozione di vulnerabilità non si esaurisce più nella mera diseguaglianza informativa o nella
debolezza contrattuale, ma assume i tratti di una esposizione sistemica al rischio, connessa alla complessità
dei ruoli assunti dai nuovi soggetti del mercato e alle opacità dei meccanismi tecnologici sottesi agli scambi
(es. smart contracts, algoritmi di pricing, piattaforme digitali). L’asimmetria si radica dunque nella distanza
strutturale tra l’investitura giuridica di poteri (gestionali, decisionali, tecnici) e la reale capacità del soggetto
privato di esercitarli in modo consapevole e autonomo.
Ad esempio, il prosumer, pur svolgendo una funzione produttiva, non può essere automaticamente sussunto
entro la nozione di professionista, né essere assoggettato agli obblighi che derivano da tale status (ex art. 3,
co. 1 lett. c, cod. cons.). Tale figura continua, invece, a meritare la protezione del diritto dei consumatori,
anche in sede contrattuale e rimediale. Analogo discorso vale per i membri delle comunità energetiche, in cui
la soggettività collettiva coesiste con la pluralità e la disomogeneità delle posizioni individuali, spesso
riconducibili a utenti finali non professionali.
In tale quadro, la tutela dell’ordinamento non può più limitarsi alla disclosure informativa, ma deve ambire
all’individuazione di ulteriori parametri, tali da ancorare la relazione giuridica a un perimetro normativo
certo.
La ricerca si propone, in definitiva, di evidenziare la necessità di ricalibrare le strategie di tutela del
consumatore energetico alla luce dei nuovi modelli partecipativi, restituendo centralità al concetto di
vulnerabilità come criterio guida per l’intervento regolatorio e giurisprudenziale.
Di questi temi si parlerà in occasione del convegno “Consumidores, vulnerabilidad y problemas actuales en
el Derecho de Contratos”, organizzato dall’Universidad de Oviedo e dall’Universidad del Paìs Vasco, che si
terrà a Bilbao nel mese di settembre 2025.