Singapore: la città-Stato ha approvato la legge sulle “interferenze straniere”.
Singapore: la città-Stato ha approvato la legge sulle “interferenze straniere”.
Foreign Interference (Countermeasures) Bill n.24/2021.
Il 4 ottobre 2021, con 75 voti favorevoli ed 11 contrari, il Parlamento di Singapore ha approvato la legge contro le interferenze straniere, che onera i fornitori di servizi internet e le piattaforme di social media a rilasciare informazioni sugli iscritti, a sottoporre al takedown i contenuti ed i software utilizzati per diffondere contenuti “ostili al governo”.
Oltre all’individuazione di entità ostili, viene altresì indicata una categoria di utenti sottoposti a particolari attenzioni: essi sono i cosiddetti «soggetti politicamente rilevanti». Coloro i quali rientreranno in questo status saranno tenuti, tra le altre cose, a rivelare le proprie fonti di finanziamento straniere.
Il dettato normativo.
Al paragrafo 48 la Carta individua le condizioni che qualificano una persona “politicamente rilevante”, indicando anche i requisiti che l’Autorità designata abbia a propria disposizione per marchiarla con tale stigma.
Il significato di “pubblico interesse”, invece, è indicato al Paragrafo 7 della legge, di cui se ne riporta una parafrasi a scopo meramente esemplificativo: sono pubblici e rilevanti la sicurezza, la salute, le finanze pubbliche, le relazioni tra Singapore ed altri Paesi; le condotte che limitano il rapporto di fiducia tra cittadini ed operato del Governo o che affliggano l’esercizio del potere del Governo o di un’Autorità pubblica.
Irrogazione della misura e contraddittorio.
a) Persone fisiche.
Al paragrafo 49, poi, è previsto il diritto ad ottenere il contraddittorio riservato ai destinatari della misura. Prima dell’irrogazione del provvedimento con il quale l’Autorità provvede ad indicare il soggetto quale persona di pubblico interesse, quest’ultima ha a disposizione un termine di almeno 14 giorni entro il quale potrà far pervenire le proprie rilevazioni all’Ufficio.
Il meccanismo d’appello avverso il provvedimento prevede un procedimento dinanzi il ministro competente (ministri della giustizia e dell’interno); quest’ultima decisione è definitiva ex paragrafo 104 e può essere oggetto di compliance solo per vizi procedurali.
b) Persone giuridiche.
Anche i provvedimenti in danno delle persone giuridiche seguono un iter simile a quello previsto per quelle fisiche, ma molto più complesso è il meccanismo che regola l’attività di supervisione: i paragrafi da 21 in poi esplicano un particolare sistema di “intervento anticipato”, mediante il quale vengono impartite alle società le “direzioni” da seguire al fine di conformarsi alla norma.
Ad esempio, al paragrafo 29 si indica che l’hosting provider, l’internet service provider, il fornitore di servizio elettronico, l’editore debbano compiere sforzi ragionevoli (una formula quantomai infelice e vaga, questa) per rimuovere i contenuti o le applicazioni che possano non conformarsi alla legge 24/2021. Ancora, salvo il diritto di proporre appello al ministro ex paragrafo 93, ai suddetti operatori l’Autorità può notificare l’ordine di disabilitare il contenuto o l’accesso od al servizio, ma anche di predisporre il divieto di accesso ai contenuti.
Nulla di diverso da ciò che accade nel resto del mondo, quando si parla di Autorità garanti, se non fosse che l’alto tasso di indeterminatezza e le istanze delle opposizioni, lascino molti (moltissimi) dubbi circa il diritto di veto riservato all’Autorità.
Aconsolidare i timori vi è un ulteriore dato: anche per le società è applicabile il meccanismo di appello del paragrafo 92 e ss.
Le responsabilità dell’Autorità.
Il paragrafo 119 ed i seguenti trattano, invece, della responsabilità dell’Autorità.
Ebbene, purché essa agisca secondo “buona fede”, l’Autorità ed i propri dipendenti sono totalmente esenti da responsabilità per espressa previsione normativa.
Uno dei rari casi in cui un safe harbor è posto a salvaguardia dello Stato (e dei suoi uffici), invece che dei destinatari delle misure normative.
Conclusioni.
Il prezzo di una siffatta misura legislativa è davvero alto e, forse, addirittura insopportabile nel resto del primo Mondo.
La Bill n. 24/2021 rischia di compromettere non solo la privacy dei nemici di Singapore, ma addirittura la loro sicurezza attraverso meccanismi di controllo preventivo e scarso (quasi assente) contradditorio tra Stato e destinatari delle misure.
Antonio Allocca