ARCOM, la nuova Autorità francese di regolamentazione della comunicazione audiovisiva e digitale a lavoro da gennaio 2022
È dallo scorso ottobre che, con la nuova Legge 1282/2021 sulla regolamentazione e la protezione dell’accesso alle opere culturali nell’era digitale (nel prosieguo, la “Legge”), modificativa del Codice sulla proprietà intellettuale francese, si discute dell’entrata in scena di una nuova autorità in Francia, dal nome abbreviato “ARCOM” (“Autorité de régulation de la communication audiovisuelle et numérique”, nel prosieguo, per brevità l’ “l’Autorità”) avente il compito di sorvegliare sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, operando al servizio della libertà di espressione nell’interesse pubblico e in collaborazione con i soggetti operanti nei vari settori di riferimento.
Difatti, fino a gennaio 2022, in Francia, operavano due autorità: il Consiglio superiore dell’Audiovisivo (“Conseil Supérieur de l’Audiovisuel”, brevemente, “CSA”) e l’Alta Autorità per la diffusione delle opere e la protezione dei diritti su internet (“Haute Autorité pour la diffusion des œuvres et la protection des droits sur Internet”, brevemente, “HADOPI”).
Nello specifico, da un lato, il CSA si occupava di garantire il rispetto delle libertà nel mondo dell’audiovisivo, di regolamentare i contenuti e i servizi audiovisivi e il loro accesso al mercato. Dall’altro, l’HADOPI operava allo scopo di sviluppare una rete che assicurasse la distribuzione lecita delle opere protette dal diritto d’autore, di garantire la protezione delle opere dalle eventuali violazioni attraverso una procedura ad hoc e di promuovere l’implementazione di misure tecniche di sicurezza.
Con l’entrata in vigore della Legge, si è realizzata la fusione delle sopramenzionate autorità, che ha dato vita all’ARCOM, in azione da gennaio 2022. Come già analizzato nel Mapping Report on the national remedies against online piracy of sports content, l’Autorità, non solo riveste i compiti precedentemente attribuiti al CSA e all’HADOPI, ma ha altresì ulteriori competenze, con riferimento anche al settore dello sport.
Tra le tante, merita menzionare la facoltà dell’Autorità di identificare siti web che violano la normativa sul diritto d’autore e di effettuare una notifica al fine di impedire e bloccare l’accesso ai contenuti illeciti, nonché di richiedere ai motori di ricerca di deindicizzare quelle piattaforme che includono i predetti contenuti.
Ma soprattutto, ARCOM ha il potere di estendere gli ordini di blocco dinamici (i cosiddetti, meglio conosciuti, “dynamic injunctions”), emessi da parte dei tribunali, anche nei confronti di altri domini o dei “siti specchio”. In particolare, il paragrafo 3 della Legge, intitolato “Lutte contre les sites miroirs”, specifica che una volta adita da parte del titolare dei diritti, l’Autorità può procedere alla detta estensione, nel rispetto della durata fissata dall’ordine del giudice.
Giova altresì ricordare che la Legge ha previsto che, in caso di urgenza, al fine di impedire la diffusione dei contenuti illeciti – anche e soprattutto con riferimento agli eventi sportivi -, i soggetti titolari dei diritti possono instaurare un procedimento sommario, di modo tale che il giudice possa – nel minor tempo possibile – provvedere ad ogni misura utile nei confronti di quel sito che consente la fruibilità di contenuti illeciti.
Inoltre, al fine di garantire l’esecuzione delle pronunce dei tribunali, l’Autorità può predisporre una lista nera dei siti che contengono contenuti illeciti. Sulla scorta della menzionata lista, più soggetti operanti nel settore di riferimento, tra cui inserzionisti ed agenti, possono sottoscrivere degli accordi, su modelli redatti dalla stessa Autorità, i quali prevedono le condizioni di informazione reciproca sull’esistenza dei contenuti illeciti. Le parti sottoscrittrici dell’accordo, in tal senso, si obbligano a rendere pubbliche, almeno una volta, all’anno le loro relazioni con i siti contenuti all’interno della predetta lista.
L’ARCOM, così, si inserisce nell’insieme delle autorità nazionali che operano per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale nel panorama europeo, di cui, si ricorda, a titolo esemplificativo, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (“AGCOM”) in Italia, il Committee for the notification and Related Rights infringment on the internet (“EDPPI”) in Grecia, il Copyright Committee in Estonia1.
È però di tutta evidenza che con la Legge dell’ottobre 2021, il raggio d’azione dell’autorità francese sia molto più ampio ed incisivo, rispetto alle altre autorità europee. Si attendono, quindi, con interesse, i primi risultati dell’operato dell’ARCOM ed in che modo le nuove competenze attribuite all’Autorità abbiano effettivamente contribuito a realizzare la missione delle tutela del copyright in Francia.
Fabiola Iraci Gambazza
1 Al fine di un’analisi delle competenze delle autorità, si rimanda al citato Mapping Report, al seguente URL: https://rm.coe.int/mapping-report-on-national-remedies-against-online-piracy-of-sports-co/1680a4e54c